Stress da lavoro correlato: cos'è e come valutarlo

Se di questi tempi chi è in cerca di lavoro può dirsi stressato, non se la passa meglio neanche chi ha un lavoro!

Lo stress da lavoro correlato è il male del momento e ormai, per legge (grazie al famoso “decreto sicurezza”), le organizzazioni devono provvedere alla valutazione del rischio stress per i lavoratori, in quanto le ripercussioni possono essere gravi, sia per gli individui sia per le aziende.

Cos’è lo Stress lavoro correlato?

In molti lo provano e ne subiscono le conseguenze ma non tutti sanno dargli un nome. Eppure, è l’argomento dell’anno: lo stress correlato a lavoro. Ma di che si tratta esattamente e cosa fare in caso di stress da lavoro correlato?

Cerchiamo di fornire una generale definizione di stress da lavoro-correlato, per delineare i suoi confini concettuali. Secondo il National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) del 1999, si intende come “reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifestano quando le richieste del lavoro superano le capacità, risorse o necessità del lavoratore”.

Per lavoro stress correlato, si riferisce alla tensione che alcuni individui possono sperimentare nell’ambiente lavorativo quando si sentono incapaci di soddisfare le richieste o le aspettative nei loro confronti. Questo stato di tensione è accompagnato da disagio e può manifestarsi attraverso disturbi fisici, psicologici o sociali quando l’esposizione prolungata a queste intense pressioni e la sensazione di incapacità di affrontarle persistono nel tempo.

Chiariamo però subito una cosa: lo stress da lavoro correlato di per sé non è una malattia né una cosa negativa. È la naturale e adattiva reazione di un organismo a una fonte di pressione. Sicuramente però è possibile affrontare lo stress con le strategie di Coping!

Quando la pressione esercitata sul corpo diventa intensa e prolungata, al punto da affaticare gradualmente le capacità di reazione dell’organismo fino a causare una frattura nelle difese psicofisiche, viene identificato come stress negativo o distress. Le condizioni lavorative possono contribuire all’insorgenza del distress.

Quale di questi è un indicatore di stress lavoro correlato?

Un alto livello di stress lavoro-correlato, si percepisce attraverso alcuni indicatori tipici, come l’aumento del turnover, il calo di produttività, un maggiore assenteismo, la presenza di rapporti particolarmente conflittuali, la maggiore incidenza di infortuni e malattie.

Pertanto, per il lavoratore superare un livello di guardia di stress può significare un sensibile deterioramento della qualità della vita a livello fisico, psicologico, comportamentale e relazionale; anche l’organizzazione subisce gli effetti negativi della presenza al suo interno di lavoratori stressati!

La valutazione dei fattori organizzativi legati al contesto e al contenuto del lavoro, che contribuiscono all’aumento dello stress in azienda, e l’implementazione di interventi adeguati per ridurne l’impatto, rappresentano una strategia vantaggiosa per entrambe le parti coinvolte.

Normativa sullo Stress lavoro correlato

L’Accordo europeo del 08/10/2004, in riferimento allo stress lavoro-correlato, viene definito come “una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro”.

Tuttavia, questo accordo viene fortemente voluto e sottoscritto dal sindacato europeo e dalle organizzazioni dei datori di lavoro al fine di realizzare delle linee guida europee per la prevenzione e la valutazione del rischio stress lavoro correlato, viene recepito dall’Italia solo nel 2008.

Dopo aver a lungo tardato ad adeguarsi, le organizzazioni italiane sono state costrette dal D.lgs 81/08 a condurre le opportune indagini di valutazione del rischio stress da lavoro correlato. Dal 01 Gennaio 2011 inizia a decorrere il termine per l’adozione di misure organizzative da parte delle amministrazioni pubbliche e dei datori di lavoro del settore privato in materia di stress correlato al lavoro.

La valutazione del rischio stress da lavoro correlato è obbligatoria?

Come accennato poco, la valutazione del rischio stress da lavoro correlato è obbligatoria, come stabilito nell’articolo 28 del decreto legislativo 81/08, che specifica chiaramente l’obbligo di valutare tutti i rischi, inclusi quelli legati allo stress lavorativo. La responsabilità della valutazione del rischio da stress lavoro correlato, dunque spetta al datore di lavoro.

Stress lavoro correlato: i sintomi

Ma come si capisce se un lavoratore è stressato e se è il luogo di lavoro la fonte del suo stress? Ebbene sì, perché i sintomi dello stress correlato al lavoro non sono facilmente circoscrivibili e si prestano ad essere confusi con altri sintomi non strettamente pertinenti all’attività lavorativa.

Lo stress lavoro-correlato incide tanto a livello individuale quanto a livello organizzativo.

Nel luogo di lavoro, un elevato livello di stress si manifesta attraverso alti tassi di assenteismo e turnover, maggiore incidenza di infortuni e malattie professionali, nonché fenomeni di violenza psicologica, conflittualità e difficoltà relazionali tra colleghi, e un decremento della qualità delle prestazioni.

Per quanto riguarda i sintomi da stress lavoro correlato, si possono riscontrare tre tipologie di manifestazioni sintomatiche nella persona nonché:

  • comportamentali, come irrequietezza, iperattività, maggiore insicurezza e diffidenza, impulsività, isolamento, difficoltà relazionali, aumento degli errori, abuso di sostanze (alcol, fumo, stupefacenti, farmaci), disturbi del comportamento alimentare;
  • psicologici, come nervosismo e irritabilità, difficoltà di concentrazione e di memoria, ansia, depressione, cattivo umore, pessimismo, eccessiva autocritica;
  • somatici, come cefalee, stanchezza e dolori muscolari, calo delle difese immunitarie, disturbi del sonno, gastrointestinali, cardiocircolatori, respiratori, dermatologici, urogenitali e sessuali.

Gli indicatori osservabili a livello individuale possono indicare uno stato di stress, ma è importante considerare che tale stress può derivare anche da situazioni al di fuori del lavoro. Per poter attribuire lo stress all’attività lavorativa, definendolo come stress lavoro-correlato, è necessario andare oltre la semplice percezione dello stress da parte del lavoratore e individuare le fonti di stress presenti nell’ambiente di lavoro.

Fattori di rischio da stress lavoro correlato

I fattori di rischio psicosociale, e quindi di stress, nei luoghi di lavoro possono essere distinti in due categorie, a seconda del fatto che si riferiscano

  1. al contesto di lavoro:
  • Cultura e funzione organizzativa (es. mancanza di definizione degli obiettivi organizzativi)
  • Ruolo nell’organizzazione (es. ambiguità e conflitto di ruolo)
  • Sviluppo di carriera (es. promozione insufficiente o eccessiva, insicurezza dell’impiego)
  • Autonomia decisionale/controllo (es. partecipazione ridotta ai processi decisionali)
  • Rapporti interpersonali sul lavoro (es. conflitto interpersonale, assenza di supporto sociale)
  • Interfaccia casa/lavoro (es. richieste contrastanti tra casa e lavoro)
  1. al contenuto del lavoro:
  • Ambiente e attrezzature di lavoro (problemi inerenti le strutture e le attrezzature di lavoro)
  • Progettazione dei compiti (es. monotonia, lavoro frammentato o inutile, incertezza elevata)
  • Carico e ritmi di lavoro (es. carico di lavoro eccessivo o ridotto, elevata pressione temporale)
  • Orario di lavoro (es. lavoro a turni, orari di lavoro senza flessibilità o prolungati).

Prevenzione stress lavoro correlato

Dato che il fenomeno dello stress correlato al lavoro è complesso e i legami causa-effetto non sono immediatamente evidenti, ma sono influenzati da una componente soggettiva significativa, l’approccio più efficace a tale problematica si concentra sulla prevenzione.

La valutazione dei rischi psicosociali nei luoghi di lavoro e un monitoraggio costante dei fattori organizzativi correlati a tali rischi permettono di mantenere sotto controllo lo stato di benessere dell’organizzazione, proprio come i controlli periodici effettuati dal medico consentono all’individuo di monitorare lo stato di salute del proprio corpo.

La prevenzione non riguarda solo le organizzazioni, ma coinvolge anche gli individui. Poiché ogni persona ha un livello individuale di tolleranza allo stress lavoro-correlato e possiede abilità personali uniche per affrontarlo, è possibile migliorare le proprie competenze personali nella gestione dello stress attraverso l’acquisizione di strategie specifiche da utilizzare.