come aiutare un tossicodipendente

Cresce di più il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto tra giovani e, a seconda del tipo usato, si possono notare differenti caratteristiche psicologiche e bisogni da soddisfare che si tenta di “tenere a freno” proprio mediante l’uso delle stesse. Ma come aiutare un tossicodipendente? E come trattarli nel modo giusto?

Come trattare un tossicodipendente

Come comportarsi con un tossicodipendente? Se volete aiutare un tossicodipendente dovrete affrontare questo lungo passaggio con l’approccio giusto. Questo vi permetterà di proteggervi anche voi e da eventuali ritorni e problemi anche a livello morale.

Tuttavia, ecco alcuni consigli su come trattare un tossicodipendente:

  • Dimostragli il tuo affetto ma non accettare il suo stato, non assecondarlo, non compatirlo, non aiutarlo a mentire, non “coprirlo”, non credere al “è l’ultima volta” … perché in questo modo non lo aiuti e non aiuti te stesso.
  • Non farti “invadere” dalla situazione, non far ruotare tutto attorno a lui sacrificando la tua vita: in questo modo lentamente perderai le forze e non sarai in grado di aiutarlo
  • Lascia dei momenti per te stesso, porta avanti i tuoi interessi, le tue passioni, le tue attività, le relazioni interpersonali positive. Questo è un toccasana per mantenere un equilibrio!
  • non farti venire sensi di colpa pensando che “avresti potuto fare qualcosa”: questo non aiuta lui e non aiuta te! Soprattutto se sei un familiare/genitore non iniziare ad analizzare dove hai sbagliato, perché è diventato così…il passato non si può cambiare, il presente ed il futuro sì!
  • Fai una ricerca, trova associazioni, cooperative, comunità, professionisti esperti che possano aiutarlo. Puoi proporgli di rivolgersi a qualcuno ma non puoi “imporglielo” (N.B. vale soprattutto per partner che molto spesso pensano di poter cambiare l’altro e vivono dolorosamente l’eventuale fallimento).
  • Chiedi aiuto senza remore. Non sei tu il tossicodipendente, ma sicuramente vivi una situazione di disagio e di sofferenza, farti aiutare da qualcuno ti permetterà di gestire meglio la situazione, di sentire di meno il senso di “impotenza” e, magari, in via indiretta, di aiutare anche lui!
  • Partecipa a gruppi terapeutici “a tema”, con persone che vivono il tuo stesso disagio. Questo ti aiuterà a sentirti meno solo, ad esprimere le tue emozioni e ad elaborare il dolore, il senso di colpa e l’impotenza.

Come aiutare un tossicodipendente da crack

Come aiutare una persona che si droga? Il numero di famiglie che cercano di aiutare un tossicodipendente da crack diventa sempre più alto considerando che questa droga coinvolge persone di qualsiasi età e genere. Come tutti i tossicodipendenti, comunicare con un tossicodipendente da crack è difficile in quanto essi tendono a negare che hanno bisogno di assistenza e minimizzano il problema che in realtà è estremamente serio.

Tuttavia, per aiutare un tossicodipendente da crack è necessario che questa persona intraprendaun programma di recupero. Tuttavia, nel momento in cui gli si propone di farsi aiutare, potrebbe essere che reagisca rifiutando, procrastinando l’inizio del percorso o la promessa di smettere da solo, anche se spesso si rivela difficile da mantenere.

Come aiutare un tossicodipendente che non vuole essere aiutato

Aiutare un tossicodipendente che non vuole essere aiutato, certamente non è una sfida facile. Per convincere un tossicodipendente da sostanze ad accettare di ricevere assistenza, è essenziale perseverare in ogni possibile approccio, evitando di cadere nelle trappole delle sue promesse e non lasciandosi scoraggiare dagli ostacoli che potrebbe mettere per respingere il sostegno.

È possibile adottare diverse strategie per raggiungere questo obiettivo. Una consiste nel parlare con la persona in modo calmo, creando un ambiente confortevole in cui possa condividere i suoi problemi e, idealmente, accettare l’aiuto. D’altra parte, un approccio più assertivo può essere necessario per farle comprendere che chi gli sta vicino non è più disposto a tollerare ulteriormente la sua situazione e che è fondamentale che cerchi di farsi curare.

Tuttavia, se nonostante tutti gli sforzi la persona continua a rifiutare il sostegno, diventa imperativo coinvolgere professionisti esperti per intervenire e non lasciare che la persona sia trascurato a se stesso.

Come aiutare un figlio tossicodipendente

Spesso la tossicodipendenza si nasconde tra ragazzi e adolescenti e tentare di capire quando un figlio fa uso di droghe non è semplice. Quando però succede, portano i genitori a dover capire come aiutare un figlio tossicodipendente.

Quando si tratta di aiutare un figlio tossicodipendente, sicuramente è necessario avere un po’ di tatto e comprensione quando si parla assieme, misurare le parole e il tono di voce, poiché l’obiettivo principale è quello di entrare in empatia con loro.

Un altro modo per aiutare un figlio tossicodipendente è cercare di non colpevolizzarlo o accusarlo in questo modo sarà possibili conoscere le cause che portano il figlio a farne uso.

Tuttavia, per allontanare i momenti di solitudine o dinamiche in cui innescano la ricerca della droga, è importante che i genitori instaurono un rapporto tra genitori e figlio. L’importanza della vicinanza permette di trascorrere del tempo assiem con l’obiettivo di far sentire il figlio compreso e non lasciato a sé.

Dopo aver intrapreso un percorso intimo, è necessario rivolgersi a uno psicologo che lo aiuti a risolvere tale problematica. Nel caso in cui però la dipendenza è più consolidata, l’aiuto migliore è quello di ricercare una comunità terapeutica per tossicodipendenti.

Come aiutare un fratello tossicodipendente

Quando si cerca di capire come aiutare un fratello tossicodipendente è perché la famiglia è arrivata a un punto in cui è profondamente preoccupata per il benessere del familiare.

Tuttavia, quando si vuole aiutare un fratello tossicodipendente, si presentano alcune difficoltà a instaurare una comunicazione efficace con lui.

Nel momento in cui si cerca di comunicare con il fratello, questo potrebbe assumere un atteggiamento aggressivo o inventare varie scuse per giustificare il suo comportamento, oppure potrebbe chiudersi in sé stesso. In alcuni casi, può anche attribuire la colpa del suo disagio alle persone che cercano sinceramente di assistere. In questo caso è possibile rivolgersi al SERT all’ASL di appartenenza e richiedere un colloquio per spiegare la situazione. Ed è proprio qui che viene spiegato come è possibile coinvolgere il famigliare nell’intraprendere la cura adeguata.